Le giornate della storia

Si sono concluse, dopo tre giorni di serrate riflessioni, “Le giornate della storia”, organizzate dall’Associazione Gioacchino Murat di Pizzo, dal 18 al 20 ottobre 2024. Molti i temi affrontati. Da quelli propriamente storiografici, legati agli eventi di periodo, a quelli connessi al mondo dell’arte ed alle sue evoluzioni poetiche e tematiche, da quelli di carattere filosofico ed antropologico, alle questioni di ordine identitario e memoriale.

Si è iniziato il 18 ottobre, presso l’Auditorium del palazzo della provincia a Vibo Valentia, con la storica e filosofa Elena De Filippis che, nel tratteggiare il periodo libertario e rivoluzionario coinciso con l’epopea Napoleonica e la Repubblica Napoletana del 1799, ha avuto modo di soffermarsi sulla figura eminente e poetica di Eleonora Pimentel De Fonseca, animatrice del pensiero libertario in città, fondatrice della testata il ‘Monitore Napoletano’, giustiziata sul patibolo della controrivoluzione sanfedista. La De Filippis ha preso le mosse dal romanzo di ambiente storico “Il resto di niente” di Antonio Striano e si è incuneata, con vibrata coerenza, nei territori segreti delle matrici rivoluzionarie mosse da sud, finendo con il caratterizzare i concetti di giustizia, libertà e verità seguendo i passi dolenti e visionari degli eroi del 1799.

Le giornate del 19 e 20 ottobre sono state celebrate all’interno della sala teatro dell’Istituto Nautico di Pizzo. Il 19 si è svolta una intensa riflessione circa il senso libertario del costituzionalismo europeo ed italiano ed il valore etico e sociale di norme che, in quanto fondamento civico ed etico di un popolo, si imprimono nella carne viva dello stesso, guidandone il passo e la direzione. Il giurista Antonio Viscomi ne ha dato una lettura dinamica e non di rado critica, svelandone, con parole tratte dalle voci che dettero forma alla Costituzione Italiana, il senso profondo ed il valore filosofico, antropologico e teleologico che vi è impresso. Infine chiamando al senso di responsabilità e di unità i legislatori che, come accaduto in passato, pretendano, per motivazioni le più svariate, di mutarne le regole e gli stessi valori. Nella stessa giornata, con il prefetto Alessandro Tortorella, responsabile nazionale del F.E.C. (Fondo edifici di culto), si sono ricordati i giorni della diaspora tra Stato Italiano e Santa Sede a seguito della proclamazione del regno d’Italia e della approvazione delle leggi eversive degli ordini religiosi e dei luoghi di culto del 1866 e 1867, cui seguì la confisca di centinaia di siti e beni appartenuti alla Chiesa tra cui monumenti sublimi come Santa Croce a Firenze o l’Ara Coeli e Sant’Ignazio a Roma. Nel corso della conversazione, oltre la rappresentazione delle decine di opere gestite dal fondo (si sono ricordati i Caravaggio, i Perugino, etc..), si è fatto il punto sul senso giuridico del culto religioso nel nostro Paese e su quanto la nostra Costituzione abbia saputo concorrere non solo alla laicizzazione delle istituzioni, ma anche, con l’art. 19, alla legittimazione di ogni sorta di culto. Nell’ultima giornata, il 20 ottobre, si è ospitato il prof. Gianluca Esposito, filosofo, storico, editor per Mondadori ed esperto di cinema. Si è tratteggiato il tema, di grave attualità, della tirannide, in un’ottica tuttavia non solo storiografica, ma anche concettuale, paradossale e di rappresentazione estetica. Allo scopo, il prof. Esposito si è avvalso di alcuni contributi cinematografici, idonei a ridefinire i contorni di taluni personaggi storici, soffermandosi su luci ed ombre del loro governo. In particolare, si è parlato di Dionisio di Siracusa, l’imperatore Adriano, Carlo I Stuart, Oliver Cromwell, Guy Fawkes, Robespierre, Danton, Luigi XVI. Per tratteggiarne i profili, si sono evocati alcuni filosofi: Aristotele che, nel capitolo V della Politica, tratteggia tre tipi di tiranno, il finto difensore dei deboli, il fine esponente di governo che usa il proprio sapere contro il prossimo, il monarca che potenzia il potere di nobili e ricchi; Hannah Arendt che, nel saggio Sulla Rivoluzione, individua in essa la sola possibilità della reale destituzione. A tracciare il cammino della tirannide alcuni film: The Conspirator, V per vendetta, Cromwell, Schindler’s list, 1492 la Conquista del Paradiso, La Rivoluzione francese: gli anni del Terrore.

Infine, a chiudere “Le giornate della storia”, un cammino diacronico e geografico, con Domenico Sorace, dentro l’identità segreta della Calabria, terra di confine e senza confini, con le sue storie plurali, i suoi giacimenti memoriali, le sue dimenticanze surreali. Un cammino fotografico ed identitario tra luoghi sconosciuti, territori inebriati dall’oblio, evidenze memoriali complesse e fatali, tra storie di ellenismo, ortodossia bizantina, conversione normanno-latina, terremoti distruttivi e medio evo. Tre giorni di sorprendenti riflessioni che hanno reso la Calabria centro di un modo moderno, differente ed interattivo di essere e raccontare la storia

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